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Strada assassina, la rabbia dei cittadini: "Si poteva evitare!"

Scatta raccolta firme. Menesini scrive via Facebook

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La tragica morte del 14enne investito a Camigliano ha scosso un'intera comunità.
Lo scorso 15 gennaio, il ragazzino (di cui, per il momento, noi preferiamo continuare a non scrivere il nome anche se noto) è stato falciato da un'auto. Il conducente si è subito fermato per prestare soccorso. Sul posto, anche un ragazzino che si trovava insieme alla vittima e che ha allertato il 118.
Il tempestivo intervento dei medici e la corsa al pronto soccorso, però, a nulla sono serviti. Il piccolo è morto due ore dopo l'incidente.

Una tragedia.
Difficile trovare altre parole per descrivere un simile evento.

In poco tempo è esplosa la polemica dei cittadini capannoresi, stufi di essere ignorati da questa e dalle precedenti amministrazioni. Stufi di vedere le proprie segnalazioni inascoltate. Stufi di sentir parlare di sicurezza stradale, quando un bambino può morire davanti casa propria.

Ne è nato un tam-tam di commenti e post sulla pagina Facebook del sindaco.
Perché dopo il dolore per una fine così tragica, si fa largo la rabbia.
La rabbia che deflagra al solo nascere della domanda "Si poteva evitare una simile tragedia?"

Una tragedia che colpisce la famiglia del 14enne, i suoi amici e compagni di scuola e l'intera cittadinanza.

Eppure era stato segnalato più volte che quella strada era pericolosa. 
"Evidentemente dà più visibilità realizzare piste ciclabili" scrive qualcuno. 
"In quelle zone non ci abita nessun componente della giunta!" c'è chi aggiunge con un pizzico di veleno. 
"E se fosse stato suo figlio?" domanda una madre.
"Bisogna sempre aspettare che ci scappi il morto" commenta qualcun altro. 
E questa volta è stato necessario il sacrificio di un ragazzino di 14 anni. Uno come tanti. Amante della auto, appassionato di Lucca Comics & Games e dei videogiochi.

Post e commenti senza alcuna risposta da parte del sindaco Luca Menesini.
Certo, alcuni sono mere provocazioni, ma sono indice di persone stanche di una simile situazione e cariche di dolore per una morte così ingiusta.


Il sindaco di Capannori ha scritto un breve messaggio su Facebook (due giorni dopo la tragedia) nel quale non risponde a nessun cittadino ma, anzi, invita a calmare i toni e ad avanzare proposte. Proposte che però, stando ai cittadini, sono state ignorate finora. Tant'è che è stata lanciata una raccolta firme che sta, com'è giusto che sia, spopolando. Una petizione per avere una maggiore sicurezza, installando quei lampioni tanto richiesti, ma mai avuti.

"Il mio primo pensiero di questi giorni, come sindaco e come padre - scrive Menesini - va alla famiglia del piccolo *******, attorno a cui si stringe la solidarietà e l'affetto di tutta la comunità capannorese.
Ai cittadini voglio dire che sto ascoltando con attenzione la loro voce, la rabbia, le proposte concrete per aumentare la sicurezza, in questa come in altre strade e zone del nostro territorio.
Questa tragedia ci impegna in modo drammatico al raggiungimento di quelli che sono obiettivi della nostra amministrazione: la sicurezza dei cittadini, delle frazioni e la cura del territorio.

Nelle prossime settimane le trasformeremo in progetti, in interventi concreti, in ricerca di risorse dedicate, così come stiamo cercando di fare sui temi più delicati per la nostra comunità.
La comunità è ferita da questa tragedia e penso che il nostro compito, istituzioni e cittadini, sia quello di curare le ferite, di stringersi attorno ai genitori, alla sorellina, alla famiglia, agli amici e ai compagni di classe. Perché nessuno si senta solo.
Questo non lo facciamo con le grida, ma con la vicinanza e con le proposte che non solo sono legittime, ma ci aiutano a meglio interpretare le risposte ai bisogni delle persone, nei limiti delle possibilità e della fattibilità."

Accorato l'appello del gestore del bar Olimpico, locale dove il 14enne era solito comprare la merenda prima della scuola: "Sono stato partecipe della tragedia avvenuta a pochi metri dal bar. [...] Il bimbo veniva sempre qui a prendere le merende per la scuola. [...] Per favore: vedo centinaia di bambini su quella strada! Fa' qualcosa ti prego, non devono rimettere loro per le negligenze nostre! E dico nostre perché anche noi genitori dobbiamo insegnare che la vita è preziosa e quindi non si deve rischiare! Bisogna mettersi il gilet catarifrangente quando si va a piedi, e il casco quando si va in bici... Cerchiamo tutti di riflettere ed evitiamo altre tragedie come questa. Grazie".

Eventi simili lasciano l'amaro in bocca, ed aprono una ferita nel cuore di tutti i cittadini...
Ferita che sanguina e che spinge a sfogarsi. 
"La verità è che i lampioni non portano voti o prestigio ai nostri politici. Quello che porta prestigio sono le piazze che i cittadini non volevano (vedi Marlia) o il polo tecnologico di Segromigno che sta li a marcire".
"Carissimo neo sindaco, le tue sono solo parole di circostanza, che potevi evitare... Noi cittadini di Camigliano sappiamo cosa fare nei confronti della famiglia, non occorre ricordarcelo... Pensa invece a risolvere il problema viabilità".
"Sarebbe meglio ascoltare i cittadini prima delle tragedie. Specialmente quando si prendono la briga di venire in comune a denunciare i pericoli, invece se ti va bene trovi chi ti prende in giro e poi non fa niente!"
"Ma lo slogan "FACCIAMOLO ORA" dove è andato a finire?"

Sono solo alcuni dei tanti, tantissimi commenti e post che hanno popolato la pagina Facebook del primo cittadino capannorese.

Resta però una certezza, ferma e radicata: la vita di un ragazzino non vale solo qualche lampione. Eppure, proprio la mancanza di quei lampioni è costata la vita ad un 14enne che, la vita, l'aveva ancora tutta davanti a sé.

E fa riflettere l'intervento di un cittadino che in risposta al sindaco scrive: "Ora, come di prassi, il tratto interessato verrà illuminato a giorno ed ai familiari non resterà che piangere in silenzio sotto l'accecante luce artificiale nel ricordo di una vita che fu. Tanto era dovuto"


 

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