Casa Nannipieri Arte, diretta dal critico d'arte Luca Nannipieri, lancia una collana di Classici del XX° e XXI° secolo. Prima uscita, Keith Haring. Seconda uscita, Pablo Picasso, poi, in sequenza, Banksy, Giacomo Balla, Andy Warhol.
Il primo volume, disponibile da sabato 8 dicembre, realizzato con la collaborazione di Caparolcenter e la produzione di Patrizia Ennas, è dedicato alla brevissima vita dell'artista americano Keith Haring (1958-1990), morto di AIDS a poco più di trent'anni, ma capace in un decennio di incarnare compiutamente "la promessa e, in fondo, l'inganno della globalizzazione", come scrive Luca Nannipieri nel saggio del volume, "l'idea cioè che possa esistere un linguaggio globale, deterritorializzato, parlante a tutti, a qualunque persona, di qualunque ceto sociale, provenienza e istruzione, con l'evidenza dei suoi segni finalmente espunti dalla geografia delle lingue, dei dialetti, degli stili caratteristici dei territori e delle nazioni". Keith Haring (che a Pisa, con l'assistenza tecnica di Caparol, realizza il suo ultimo capolavoro dal titolo emblematico Tuttomondo), amato e falsificato già in vita come pochi altri artisti del secondo Novecento, ha compiuto opere, murales e progetti in vari paesi del mondo, tra cui Stati Uniti, Australia, Spagna, Olanda, Inghilterra, Francia, Germania, Sud America. Educato all'arte dall'esempio dei cartoni animati e di Andy Warhol, Keith Haring ha, come breve compagno di viaggio nella scena newyorkese, un altro grande artista della seconda parte del Novecento, Jean-Michel Basquiat, morto anch'egli giovanissimo per motivi di droga. L'artista Banksy, che sarà oggetto di un prossimo saggio di Casa Nannipieri Arte, diverso per ideologia e stile da Haring, nell'unico probabile autoritratto che ha realizzato di se stesso (la sua identità è volutamente celata), si rappresenta col volto coperto ma tenendo al guinzaglio il notissimo "cane che abbaia", uno dei simboli più ripetuti dell'arte di Haring (in foto, nel 1986, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, National Archief).
Afferma la produttrice della collana Patrizia Ennas: "Come le riviste di settore, abbiamo deciso di non presentarci nella catena distributiva libraria, ma di rendere reperibili i libri della collana presso vari bookshop di musei, gallerie e spazi espositivi, oltre che ovviamente per spedizione postale oppure in formato elettronico"