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Torre dell'Orologio

alias Torre delle Ore

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La Torre dell'Orologio di Lucca (o torre delle Ore) si trova in via Fillungo angolo via dell'Arancio e, con i suoi 50 metri circa di altezza, è la più alta delle 130 torri presenti nella città dal Medio Evo ad oggi. La costruzione della Torre risale al periodo medievale, intorno al XIII secolo. Successivamente essa appartenne alle famiglie lucchesi più note come Quartigiani, Diversi, Cristofani, Sesmondi e Ceci.

Nel 1390 il Consiglio Generale di Lucca decise di far realizzare un “orologio bonum, sufficienter aptum et bene distinguentes tempus per horas”, al cui scopo venne affittata la torre, data la sua centralissima posizione. Dopo alcuni lavori di consolidamento si affidò la realizzazione del meccanismo al più importante orefice lucchese del tempo Labruccio Cerlotti. Passò poi ai Cerlotti e solo nel 1471 venne definitivamente acquistata per uso pubblico, dopo complesse pratiche di acquisto durate oltre 20 anni, a causa della frammentazione della proprietà per via ereditaria: resta traccia di queste lotte nel nome popolare della torre, torre della "Lite". Solo successivamente, dopo un secolo, fu inserito un quadrante esterno sulla facciata, quando nel 1490 la Torre fu acquistata dalle autorità cittadine che la trasformarono in Torre Civica. In questo modo le ore sarebbero state anche visibili oltre che udibili mediante i rintocchi.

La torre è caratterizzata da un corpo slanciato con due monofore al di sotto della cella, in corrispondenza della sala dove si trova a vista il meccanismo a carica manuale dell'orologio. La scala interna di 207 gradini è ancora in legno e perfettamente conservata. L'orologio vero e proprio, regolato da un meccanismo del 1754, opera del ginevrino Louis Simon con la collaborazione del lucchese Sigismondo Caturegli, è dotato un quadrante rifatto all'epoca con i numeri romani e la lancetta unica sagomata con stella al centro; è coperto da una gronda sporgente. La campana più grande annuncia le ore da una a sei, alla romana, e le due campane minori comandano i quarti, furono fuse dal lucchese Stefano Filippi. Al di là di esso si trova la cella campanaria, aggettante grazie al sostegno di alcune mensole, dove si aprono quattro grandi finestroni ad arco, dai quali si gode una notevole vista sulla città.

Oggi la torre è aperta al pubblico ed è stata oggetto di restauro prima del giubileo del Duemila.

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