La casa di accoglienza di Lunata ospita 10 nuovi giovani profughi

Già iniziato l’inserimento con corsi di italiano

Tommaso Giusti
17/09/2013
Territorio
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Capannori è ancora protagonista di un’iniziativa di accoglienza e inclusione sociale di chi è in difficoltà. Nei giorni scorsi ha preso il via il percorso di inserimento nella comunità di 10 giovani africani e asiatici che da circa 3 settimane sono ospiti della Casa di accoglienza di Lunata. I ragazzi, che hanno età comprese tra i 20 e i 30 anni, sono arrivati nell’ambito del Sistema di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) - attivato dal Ministero dell’Interno e affidato all’Anci  - il cui progetto a livello locale vede come capofila la Provincia di Lucca e l’adesione del Municipio capannorese.
“A Capannori, grazie alla preziosa collaborazione con altri enti e soggetti del terzo settore, si è instaurata da tempo una forte rete di accoglienza il cui caposaldo è quello dell’inclusione – afferma l’assessore alle politiche sociali, Gabriele Bove -. E’ aiutando le persone a inserirsi in un contesto sociale, ad esempio insegnando loro a parlare correttamente la lingua e insegnando loro un lavoro, che si eliminano le potenziali criticità all’interno della comunità. Questo progetto ne è una delle applicazioni più concrete”.
Dopo i primi adempimenti formali, come la visita medica a cura dell’Asl, i giovani hanno iniziato a frequentare un corso di italiano per stranieri che il Comune aveva già programmato e che vede anche la partecipazione di persone di altre nazionalità. Grazie agli operatori della Cooperativa Odissea, che gestisce la Casa di accoglienza, i ragazzi hanno iniziato a prendere familiarità con il territorio, visitando alcuni dei principali luoghi e punti di interesse, come il centro del capoluogo, il palazzo comunale e il Centro del riuso.
Nei prossimi giorni saranno coinvolti in un bilancio delle loro competenze e saranno avviati ai corsi di formazione presenti sul territorio per imparare o approfondire un mestiere. Nel frattempo i giovani africani e asiatici saranno preparati a sostenere il colloquio con la Commissione territoriale che deve decidere sul loro “status di rifugiato”. Il progetto Sprar, infatti, mira ad aiutare i cittadini di nazionalità in tutte le fasi della richiesta di asilo. Durante tutte le fasi del percorso i ragazzi vengono seguiti da personale specializzato, esperti legali e mediatori linguistico culturali.
L’amministrazione comunale da anni sta portando avanti politiche di inclusione sociale. Fra quelle attive da più tempo ci sono i corsi di italiano per stranieri e per donne straniere. Da quest’anno, poi, Capannori è capofila del progetto Tacsi (Territori aperti per la cittadinanza e l’inclusione) per l’integrazione tra bambini e giovani stranieri di seconda generazione e i coetanei italiani che coinvolge le scuole.

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