Pari opportunità: siglato l'Accordo Territoriale di Genere

Tommaso Giusti
24/09/2013
Attualità
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Il Piano Regionale per la cittadinanza di genere, è lo strumento di programmazione regionale in tema di pari opportunità che sviluppa le disposizioni individuate dalla legge n. 16/2009.

Il documento di attuazione di tale piano, che contiene le iniziative per il 2013 e le risorse per attuarle (quasi 900 mila euro), individua gli obiettivi ed i requisiti dei progetti per la conciliazione vita-lavoro e dei progetti delle associazioni, elenca i progetti che saranno direttamente attuati dal governo regionale, fornisce gli indirizzi per la definizione di patti territoriali di genere, nell’ottica di una promozione delle pari opportunità anche nelle politiche degli enti locali.

Le Province che sono state scelte come ente attuatore, possono, e devono, attraverso i finanziamenti della regione Toscana promuovere sul territorio iniziative atte a recepire le disposizioni di legge e finalizzate al raggiungimento degli obiettivi prefissati in tema di pari opportunità.

Oggi, a Palazzo Ducale, è stato siglato l'Accordo Territoriale di Genere da parte dei rappresentanti di tutti i soggetti partecipanti, ovvero la Provincia di Lucca, la Consigliera di Parità, la Prefettura, La Procura della Repubblica, la Questura, l'Arma dei Carabinieri, l'uffico scolastico Regionale sezione di Lucca, l'Azienda USL, i Centri Antiviolenza, i Comuni, le scuole dell'infanzia, elementari, medie e superiori della Provincia, l'Associazione Industriali, la Camera di Commercio, le Associazioni del territorio, i sindacati territoriali.

Quattro sono gli obiettivi generali di tale Accordo:

1. contribuire ad eliminare gli stereotipi associati al genere, tramite la valorizzazione della condizione femminile e la diffusione del principio di pari opportunità fra donna e uomo;
2. costruire un sistema di azioni specificatamente volte alla conciliazione vita-lavoro attraverso iniziative a carattere innovativo, valorizzando le esigenze che emergono dal territorio ed affidando per questo alla Provincia un ruolo di promozione e coordinamento;
3. sostenere l’imprenditorialità e le professionalità femminili, contribuendo così alla promozione dell’ uguale indipendenza economica fra donne ed uomini;
4. integrare le politiche per la cittadinanza di genere nella programmazione e nella attività normativa affinché esse siano presenti in ogni fase dei processi politici, dalla progettazione all’attuazione, al monitoraggio e alla valutazione.

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