È il Maestro Massimiliano Stefanelli, in occasione della conferenza stampa di presentazione de “La Rondine”, opera di Giacomo Puccini in scena al Teatro del Giglio il 22 e 23 novembre, a sollevare più o meno involontariamente la polemica.
Il Maestro durante il suo intervento, seduto a fianco di Aldo Tarabella e del sindaco Alessandro Tambellini, nonché di fronte agli organi di stampa, ha infatti ribadito ad alcuni, e fatto notare ad altri, che il Giglio, per la sua carenza di spazi non è capace di ospitare serenamente i necessari elementi orchestrali, risultando dunque inadeguato alla rappresentazione delle opere pucciniane: “Per riuscire a posizionare l'Orchestra della Toscana - afferma Stefanelli - ho dovuto dividere i musicisti in diversi gruppi ed inserirli anche negli spazi più angusti. Mi stupisco che Lucca non abbia un Teatro adatto a Puccini”
Ad accogliere con evidente piacere l'osservazione del Maestro è il sindaco Tambellini che, senza tanti giri di parole, esordisce: “Sono pronto a dire che sono più che disponibile a mettermi in gioco per valutare l'idea di un nuovo teatro, ma un progetto di tale entità necessita che a crederci sia l'intera cittadinanza. Se costruiamo un nuovo teatro, di grande portata e con tutte le nuove tecnologie, dovremo anche farlo lavorare tutto l'anno, e questo implica l'impegno di tutti.”
“Comunque – prosegue Tambellini – io ci credo. Andrò in ginocchio da tutte le parti a chiedere i soldi”.
Rispondendo alla domanda di un giornalista presente in sala il sindaco afferma inoltre che “la sua naturale localizzazione sarebbe presso gli ex-macelli, spazio la cui forma e dimensione, permetterebbe di realizzare un teatro da circa 1.800 posti, realizzabile con 80/90 milioni di euro.”
“Gli austriaci – conclude Tambellini - hanno inaugurato il Burgtheater a 50 dalla morte di Mozart, Puccini è morto già da 90 anni e noi ancora siamo qui a parlarne. Comunque, così come un nuovo eventuale teatro avrebbe l'obbligo di lavorare tutto l'anno, anche il Giglio dovrebbe poter lavorare 365 giorni e non limitarsi ad una solo stagione. La cultura è importante per il turismo della città e ancora di più per noi che ci viviamo, per la nostra crescita e quella delle nostre coscienze: chi va a teatro difficilmente poi va in giro a spaccar teste con una bottiglia.”