Ieri (9 Aprile) si è conclusa da parte della Polizia di Stato un’ operazione riguardo la detenzione illecita di materiali esplosivi, in seguito a revoca di licenza.
Il soggetto operante aveva già causato una grave ferita a David D. M., durante la notte di Capodanno scorsa, costatagli l’amputazione di un piede, in seguito all’esplosione di un ordigno.
L’uomo che aveva venduto tale artifizio non era stato individuato, se non per la caratteristica fisica di portare una barba folta e bianca. Grazie a questo indizio la Polizia Amministrativa è potuta risalire ad un soggetto il quale, fino al 2013 possedeva la licenza di fuochino (ovvero l'abilitazione a fabbricare e ad accendere artifizi pirotecnici) e di porto di fucile, entrambe revocate per comportamenti sospetti e inaffidabili. In seguito alla revoca del porto di fucile, l’uomo fece ricorso al TAR, ma perse la sentenza.
Anche la Prefettura di Grosseto, ovvero l’ente che gli concesse la licenza di fuochino, emise un provvedimento interdettivo per l’esercizio di questa attività .
Nonostante tali revoche, viene indagato dalla Polizia Mobile per vendita abusiva di orifizi pirotecnici e perquisito nella sua abitazione.
In seguito ad accertamenti, è emerso che l’uomo fosse proprietario di un fondo agricolo a Camaiore.
Ed è proprio in tale possedimento che sono stati trovati 200 Kili di prodotti esplosivi di tipo professionale, per i quali occorre avere la licenza di cui egli non era più in possesso.
Ad aumentare il carico, anche 40 Kili di esplosivo con 9 detonatori, per il quale possesso illecito è previsto l’arresto dal Codice Penale.
È intervenuta sul campo la Polizia Scientifica con gli artificieri della Polizia di Stato di Pisa, per analizzare i dispositivi presenti. Sono stati tutti segnalati come strumenti di elevata pericolosità , in grado di radere al suolo l’intera zona circostante.
Tale merce è stata immediatamente sequestrata e l’uomo è stato tratto in arresto.