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Gianluca, da Lucca a Dublino per trasformare la sua passione in lavoro

Un giovane lucchese alla Riot Games, la famosa casa editrice di videogiochi

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L'evento Lucca Comics & Games, è per la nostra città un momento di festa, di emozioni e colori. Un momento dell'anno in cui tutti tornano un po' bambini vedendo camminare per le vie del centro Devilman accanto a Pikachu, Ezio accanto Spiderman, Lucky Luke accanto a Vash The Stampede...

La fiera del fumetto porta a Lucca grandi autori ed importanti case editrici, artisti di fama mondiale e beniamini di grandi e piccoli.

Negli anni si è andato a formare un saldo legame tra la casa videoludica Riot Games e Lucca Comics & Games.

Nata nel 2006, il publisher di videogiochi ha sfornato uno dei più grandi capolavori del Mondo dei videogiochi: League of Legends, un  Multiplayer di strategia che unisce milioni di giocatori in tutto il Mondo (QUI l'articolo).

Nell'edizione 2013, la Riot, grazie al suo gioco di enorme successo, ha occupato una buona parte dell'area “Games” della manifestazione.

Perché parlare di questo?

La Redazione ha scoperto che un giovanissimo lucchese di 25 anni è stato assunto proprio alla Riot Games non più tardi di 2 mesi fa.
Si tratta di Gianluca Bonacchi, classe 1989.

L'ultimo periodo per Gianluca è stata frenetico, ma è comunque riuscito a rilasciarci un'intervista esclusiva in cui ci parla del suo percorso e di come, da appassionato di Magic, sia riuscito a guadagnarsi un lavoro così ambito.


I: Da giocatore di Magic, hai reso la tua passione, un lavoro. Come è stato questo percorso che tutti sognano: trasformare il proprio hobby in un vero e proprio lavoro?
G: Tutto è iniziato circa 7 anni fa, quando ho deciso di studiare per diventare arbitro. Appena superato l'esame le possibilità erano poche, mi limitavo a tornei locali che mi fruttavano qualche soldo. Dopo non molto ho iniziato a collaborare più attivamente con la comunità arbitrale italiana scrivendo articoli per il nostro sito e chiedendo di partecipare ad eventi più importanti.
Il mio impegno è stato premiato con un viaggio pagato per andare ad arbitrare un Grand Prix a Madrid, un'esperienza bellissima. Da quel momento ho iniziato a darmi da fare sempre di più principalmente chiedendo suggerimenti su come migliorare alla fine di ogni evento, diventando poi il responsabile dei nuovi arbitri italiani e viaggiando per seguire la mia passione che ormai era diventata un lavoro, trovandomi a preparare gli esami di Ingegneria e quelli arbitrali per salire di livello.
Ho arbitrato in svariati stati europei, a Philadelphia, a Seattle, a Shanghai e in altri luoghi, ma quello che mi rimarrà sempre nel cuore sono tutte le persone che ho incontrato in questi anni.
Abbiamo creato legami veri, con amici che vedo un mese a Rimini, uno a Varsavia ed uno a Vienna, ma con cui mi sento costantemente per telefono e via mail. La mia casa per loro è sempre aperta, e quando viaggio sono sempre tranquillo di avere qualcuno su cui contare.

I: “Il grande salto”: da arbitro internazionale di Magic a “dipendente” della Riot Games. Di cosa ti occupi? Come siete entrati in contatto e cosa hai fatto per colpirli e far loro capire che eri tu la persona giusta?
G: Sono stato contattato dal Program Manager europeo di Riot Games. Avevamo collaborato in passato perché ha lavorato per 10 anni nell'ufficio italiano della Wizards, la società che produce le Magic, e mi ha detto che secondo lui ero la persona che cercavano.
Ho mandato il mio curriculum, e dopo 8 colloqui tra Skype e Dublino sono stato assunto come Community Coordinator italiano.
Durante i colloqui credo che la cosa più importante sia stata trasmettere la mia passione per quello che faccio, oltre ad aver preparato i colloqui portando proposte ed idee che potessero risultare interessanti. Sicuramente c'è anche bisogno di fortuna, una delle iniziative che avevo proposto è stata fatta dopo due settimane per coincidenza, quindi avranno capito che i nostri pensieri erano allineati.

I: Parlaci di League of Legends e di cosa ti occupi.
G: Mi occuperò dei giocatori, sarò il tramite tra loro e l'azienda e cercherò di offrire l'esperienza di gioco che si meritano, anche organizzando eventi e iniziative su social media.
In pratica mi occuperò dello sviluppo della community dei giocatori italiani, online e in eventi e manifestazioni.

I: Cosa ti aspetti da questo nuovo lavoro, legato ad uno dei videogiochi di ruolo più amati al Mondo?
G: Mi aspetto un ambiente molto competitivo e stimolante, di poter lavorare a contatto con persone brillanti che hanno partecipato alla crescita di League of Legends negli ultimi anni.
Per dare dei numeri, hanno stimato che circa 32 milioni di persone nel mondo hanno guardato la finale degli ultimi mondiali di LoL.
Spero di riuscire a sfruttare questa occasione per migliorare le mie capacità e spero di essere all’altezza dell’ambiente di lavoro.

I: Cosa puoi suggerire a chi, come te, insegue il sogno di poter trasformare la propria passione in un lavoro. Tu ce l'hai fatta: dà loro qualche consiglio.
G: Sognate sempre ma coi piedi per terra.
Seguite le vostre passioni, ma non esagerate a lasciarvi trasportare. Aspettate l’occasione giusta e prendetela al volo. Riguardo ai colloqui, che sono una parte molto importante, consiglio a tutti di dare sempre una risposta ad ogni domanda. Prendetevi il vostro tempo, pensate qualche secondo, ma alla fine date sempre una risposta anche alle domande più complicate. E in bocca al lupo, che un po’ di fortuna fa sempre comodo!



"Siamo felicissimi che un lucchese sia entrato nel team di Player Support di LoL - ha dichiratao Emanuele Vietina, responsabile dell'area Games, una volta appresa la notizia - un'altra evidenza di quanto la manifestazione sia importante per la città e di quante nuove opportunità professionali e di conoscenza offra ai nostri ragazzi".

 

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