Nuova vita per il borgo di Isola Santa a Careggine, quello di Bergiola a Minucciano e per la Fortezza di Mont'Alfonso a Castelnuvo di Garfagnana. E ancora la riqualificazione della Rocca del Bargiglio, a Borgo a Mozzano, dei borghi di Coreglia Antelminelli e Ghivizzano Castello e i ponti di Fabbriche di Vallico.
Parte la seconda fase del piano di restauri delle rocche e delle fortificazioni della Media Valle e della Garfagnana, per un finanziamento totale pari a 450mila euro. I prossimi interventi sono stati illustrati a Castelnuovo di Garfagnana, dal senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione cultura del Senato e dal direttore generale di Arcus Spa, Ettore Pietrabissa.
È stata inoltre firmata la nuova convenzione tra Arcus Spa, l'Unione dei comuni della Mediavalle e Garfagnana, la Provincia di Lucca e la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: l'atto che ufficializza e rende operativi fin da subito i prossimi passi, andando così a restituire nuovo splendore a questi particolarissimi segni di un tempo passato, sempre più oggetto di interesse per turisti, visitatori, storici e appassionati.
Una sorta di via delle rocche e tra le rocche, un piano di restauro, nato nel 2008, da sei milioni di euro - quasi interamente stanziati da Arcus Spa e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca - che coinvolge 17 comuni, prevedendo interventi su 20 antiche fortezze militari, con l'obiettivo di creare un bacino culturale in grado di attirare turismo nazionale e internazionale. E che da oggi diventerà ancora più operativo, grazie alla firma della nuova convenzione e il conseguente avvio della seconda tranche di interventi.
«Si tratta di interventi con un alto valore storico-culturale, ma che rappresentano anche una spinta in termini economici e sociali - ha dichiarato il senatore - Nel corso di questi anni ci sono stati vari cambiamenti, a partire dall'interruzione del rapporto con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Si comincia col Bargiglio a Borgo a Mozzano, si entra nella Vale col Ponte del Diavolo e si arriva fino alla Torre rotonda di Minucciano e a quella di San Pellegrino in Alpe. Una storia meravigliosa, complessa, divisa, ma allo stesso tempo unita. Oggi si aprono nuove prospettive: mettere insieme tutte queste tracce che a questo punto sono ben visibili e fruibili da chiunque per rilanciare la zona dal punto di vista turistico e promozionale. La seconda fase appena iniziata ci chiederà un impegno maggiore e sarà una sfida fondamentale per il futuro delle nostre terre».
“Bacino Culturale Valle del Serchio – Sistema delle Rocche e delle fortificazioni”: questo il nome del progetto, fortemente voluto dalle amministrazioni coinvolte e dalle istituzioni locali per riportare in vita una rete monumentale molto diffusa su tutto il territorio. Concetti e suggestioni che bene hanno evidenziato, nel corso dell'incontro al quale hanno partecipato anche i ragazzi delle scuole, il presidente della Provincia, Stefano Baccelli, il presidente dell'Unione dei comuni della Garfagnana, Mario Puppa, il presidente dell'Unione dei comuni della Mediavalle, Nicola Boggi, l'architetto Piero Biagioni, che ha ripercorso le vicende storiche delle comunità e delle rocche della Valle e il presidente della Fondazione Crl, Arturo Lattanzi.
«Questa operazione – ha spiegato Puppa – rappresenta un'ottima occasione per tutta la Valle, soprattutto in termini turistici e occupazionali. In questo momento di difficoltà economica generale sviluppare sinergie che consentono opportunità di crescita e sviluppo del territorio rappresenta un punto qualificante dell'azione della giunta dei comuni della Garfagnana. Si tratta di un elenco cospicuo di lavori, al quale potrebbe presto fare seguito, come auspico, un ulteriore intervento conclusivo, completando così anche la parte che doveva essere coperta dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e che oggi è venuta a mancare. Gli edifici recuperati e restaurati andranno a far parte di un sistema di grande risonanza dal punto di vista culturale». Marketing territoriale, è questo uno dei punti di forza di tutta l'operazione, illustrato dal presidente della Provincia. «Fare marketing territoriale - ha precisato - significa guardare un po' più in là dei propri confini per mettere a sistema tutte le potenzialità di un'area, soprattutto quando è incredibilmente ricca di storia e di bellezze paesaggistiche come quella della Valle del Serchio. Mi sembra che grazie agli interventi fatti e a quelli a cui oggi diamo simbolicamente il via ci stiamo muovendo nella direzione giusta per portare avanti l'opera di valorizzazione di un territorio che ha dimostrato e sta confermando la sua vocazione turistica e culturale».
«L’obiettivo di questo progetto - ha ricordato il direttore generale di Arcus - è di rendere fruibile un patrimonio di cultura ‘minore’ rispetto a quello presente nei principali poli culturali toscani, ma diversamente godibile perché immerso in un contesto territoriale che va dal paesaggio all’ambiente, alla cultura, alle produzioni tipiche, ai modi di vita e al lavoro, ricostruendo il mosaico delle esperienze storiche, artistiche e ambientali dei luoghi coinvolti».
Un investimento sostanzioso che, oltre ad Arcus, ha visto l'impegno imprescindibile della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, come ha sottolineato il suo presidente nel corso della mattinata. «La Fondazione è doverosamente presente in tutte queste iniziative e con piacere e con orgoglio notiamo che nel programma degli ultimi due governi vengono messi al primo posto settori come i beni culturali e l'edilizia scolastica. Temi che la Fondazione ha preso a cuore da diversi anni ormai – ha detto Lattanzi – Quello che si evince da tutti questi interventi è la capacità di fare rete tra enti e istituzioni: in questo senso si inseriscono i cinque milioni e mezzo per l'edilizia scolastica, ai quali va a sommarsi il milione e mezzo stanziato dai comuni del territorio e i fondi per le rocche e le fortificazioni. Da parte nostra la volontà di continuare su questa strada è massima».
Dal 2008 ad oggi sono già numerosi gli interventi effettuati: oltre al restauro della Rocca Estense di Molazzana (185mila euro), si contano anche il recupero della Torre dell'Orologio di Castiglione Garfagnana (90mila euro), la Rocca Estense di Camporgiano (175mila euro), la Fortezza delle Verrucole a San Romano Garfagnana (110mila euro), la Rocca Estense di Ceserana a Fosciandora (190mila euro), il Castelvecchio di Piazza al Serchio (160mila euro), la Torre di Minucciano (95mila euro), i Borghi Murati di Giuncugnano (166mila euro), mentre sono in via di conclusione i lavori a Castiglione per 100mila euro e l'intervento di indagine archeologica e consolidamento del castello di Vergemoli per 59mila euro. Elenco, quest'ultimo, a cui, da oggi, si va a sommare l'opera di ristrutturazione per la Fortezza di Mont'Alfonso, 80mila euro, per il borgo di Bergiola, 170mila euro, e per quello di Isola Santa, pari a 200mila euro. A seguire, la Rocca del Bargiglio, a Borgo a Mozzano, il Forte di Coreglia Antelminelli e il Castello di Ghivizzano e i ponti di Fabbriche di Vallico.
Ecco che le antiche fortezze ritrovano oggi quel fascino che menti ingegnose e fantasiosi architetti hanno creato in tempi lontani. E, non a caso, sono sempre di più i turisti e i visitatori (anche locali) che scelgono un tour dei castelli e delle rocche come meta per un viaggio itinerante. Un'opportunità offerta dall'intera Mediavalle e Garfagnana, costellate da una gran varietà di edifici difensivi o di rappresentanza, dai piccoli borghi medievali costruiti intorno al castello e circondati da mura alle imponenti strutture fatte di bastioni e torri.