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"Controllo del vicinato": cittadini al fianco delle Forze dell'Ordine per impedire furti in abitazione

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Il Comune di Lucca e la Prefettura di Lucca hanno sancito questa mattina (3 settembre) il Protocollo d’Intesa per avviare il progetto “controllo del vicinato” con l’obiettivo di migliorare la sicurezza pubblica nel territorio favorendo la partecipazione dei cittadini.

Il documento, firmato in Prefettura dal Sindaco Alessandro Tambellini e dal Prefetto Giovanna Cagliostro, nasce dalla volontà di aumentare il controllo su tutte quelle attività criminali che possono interessare centri abitati, come i furti nelle abitazioni. Ma tra gli obiettivi del progetto vi è anche quello di prevenire e arginare tutti quei comportamenti antisociali che possono produrre forme di degrado urbano.

L’iniziativa si pone come significativa tappa evolutiva in un percorso in materia di sicurezza partecipata.

In effetti, già da qualche anno in alcuni Comuni della provincia di Lucca è stato sperimentato, su richiesta dell’Arma dei Carabinieri, vagliata in sede di Comitato  Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il Progetto denominato “vontrollo del vicinato”, quale forma di collaborazione tra cittadino e Forze di Polizia nell’attività di prevenzione e controllo della criminalità.

Il progetto si svilupperà a partire dalle frazioni di Arsina e San Concordio di Moriano i cui abitanti da mesi hanno manifestato alle istituzioni, tra cui anche il Comune di Lucca, un aumento preoccupante dei furti in abitazione. 
Grazie ad un contributo di Gesam Gas di 10.000 euro, saranno installate sulle strade di accesso tre videocamere per la sorveglianza e in tutta la zona numerosi cartelli che recheranno la dicitura “Questa zona è sottoposta al controllo di vicinato”.

Ciò che caratterizza il “controllo di vicinato” è soprattutto un’attiva partecipazione dei cittadini che sono chiamati a formare delle vere e proprie “reti” di reciproco sostegno e di comunicazione, e ad effettuare un’attenta opera di sorveglianza della zona. Il progetto infatti si inserisce in quei percorsi partecipativi già avviati dall’amministrazione. Attraverso questa iniziativa sarà possibile favorire e incrementare quel senso di comunità e socialità in grado di muovere anche piccole azioni di aiuto e sostegno reciproco. Per ciascun gruppo di cittadini sarà individuato un referente a cui i concittadini potranno segnalare eventuali criticità del territorio o tutto ciò che potrebbe suscitare sospetto. La “rete” di cittadini, potrà contare su un referente individuato in ognuna delle Forze dell’Ordine, a cui indirizzare le segnalazioni.

Il progetto, si svilupperà in prima battuta attraverso assemblee pubbliche nei territori interessati, attraverso le quali la cittadinanza verrà sensibilizzata e informata sui vari dettagli pratici del progetto. A questi incontri prenderanno parte anche le Forze di Polizia: Questura, Carabinieri e Polizia Municipale. A loro il compito di fornire istruzioni operative per l’avvio del progetto e contribuire ad instaurare un rapporto costante e diretto con i “coordinatori” ai quali dare tutte le informazioni necessarie e dal quale apprendere ogni notizia su eventuali attività sospette. Anche all’interno delle Forze dell’Ordine saranno individuati referenti per i coordinatori dei residenti.

Il progetto è sperimentale e in caso di buon esito si estenderà ad altri territori dai quali emerge una domanda di sicurezza.

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