Nei giorni scorsi (sabato 14 giugno), nella sala di Rappresentanza di Palazzo Ducale a Lucca, all’interno del Palazzo Ducale, si è svolto il Convegno “GUADAGNARE SALUTE: costruire alleanze per rendere facili le scelte salutari” organizzato dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL 2 Lucca, insieme a Provincia e Ordine dei Medici.
Tra le tematiche affrontate durante la giornata, in particolare, l’importanza sempre maggiore delle malattie cronico-degenerative per la salute pubblica e le iniziative di contrasto ai fattori di rischio che ne sono responsabili. Il costante invecchiamento della popolazione, infatti, obbliga i servizi sanitari a fronteggiare sfide sempre maggiori, come quella delle malattie croniche non trasmissibili (le patologie cardiovascolari, i tumori, il diabete e i disturbi respiratori cronici), che costituiscono ormai la causa dell’86% di tutti i decessi nell’Unione Europea. Ogni anno due milioni di persone muoiono di malattie cardiovascolari e si calcola che l’8% della popolazione soffra di diabete.
È bene ricordare che molte di queste malattie riconoscono in alcuni comportamenti e abitudini scorretti il loro principale fattore determinante, in particolare: l’abitudine al fumo, l’ abuso di alcolici, un’alimentazione scorretta ed un esercizio fisico insufficiente.
Lo stile di vita che tutti noi adottiamo è, quindi, in larga parte direttamente responsabile della nostra salute ma, anche se fortemente condizionato dal contesto economico, sociale ed ambientale in cui viviamo e lavoriamo, può comunque essere modificato. In altri termini, molte patologie croniche possono essere prevenute riducendo i fattori di rischio citati.
Durante i lavori del convegno, è stata illustrata la situazione nel territorio dell’Azienda USL 2 relativamente agli stili di vita.
Le rilevazioni del sistema di sorveglianza PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) riferite al periodo 2009-2012, evidenziano che, tra i residenti di 18-69 anni della nostra ASL, quasi il 40% è in eccesso ponderale (29,7% sovrappeso, 10,1% obeso) e solo il 25% fa una buona attività fisica mentre la percentuale di individui completamente sedentari sfiora il 30% (29,7%); si stima, inoltre, che il 21% della popolazione intervistata soffra di ipertensione e il 24,5% abbia elevati livelli di colesterolo nel sangue.
Complessivamente il 20,6% degli intervistati può essere considerato un bevitore a rischio, il 23,8% un fumatore e, tra questi, uno su quattro fuma più di un pacchetto di sigarette al giorno; il 21,0% dichiara di soffrire di ipertensione e il 24,5% ha elevati livelli di colesterolo nel sangue.
Di fronte a questi dati, non molto dissimili da quelli nazionali, è stata ribadita l’esigenza di mettere in atto interventi concentrati sui fattori di rischio in tutti i settori, focalizzati alla promozione della salute, con un approccio integrato che ottimizzi le risorse disponibili e aumenti l’efficacia delle azioni di tutela delle singole persone e della comunità intera.
La Regione Toscana ha stabilito linee di indirizzo per la progettazione di azioni incisive sugli stili di vita sottolineando la necessità di una pianificazione basata sulle “buone pratiche disponibili” e dando la priorità allo sviluppo di azioni integrate nella comunità, mettendo in “rete” sistemi, competenze e responsabilità in settori diversi, ma sempre con l’obiettivo di promuovere la salute dei cittadini. Per rendere ancora più incisivo il progetto, nel 2013 la Regione ha anche costituito in tutte le Aziende Sanitarie un gruppo di lavoro multidisciplinare per la promozione dei corretti stili vita, per coordinare le azioni sul territorio e promuovere la collaborazione intersettoriale tra le diverse forze in campo. Il convegno di Palazzo Ducale ha quindi rappresentato l’occasione per presentare il gruppo di lavoro dell’Azienda USL 2 Lucca, impegnato sulle iniziative del progetto “Guadagnare Salute”, a tutti gli operatori attivi nella prevenzione e promozione della salute (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, Istituzioni, Enti, organizzazioni di volontariato, scuola, ecc.) e per condividere strategie di intervento sugli stili di vita.
In particolare sono state gettate le basi per una maggiore integrazione tra l’area della prevenzione e l’area dell’assistenza primaria e specialistica ospedaliera e per la realizzazione di tavoli di lavoro allargati per una programmazione coordinata e integrata delle future iniziative.