Nel caldo pomeriggoi di oggi 8 agosto, nessuno si sarebbe potuto aspettare che qualcuno, in pieno Centro Storico, potesse rubare un'automobile.
Adriano Di G. catanese dell'86 ha forzato una BMW 320 sulla quale poi è fuggito. Ma il furto dell'auto era mirato: infatti è risultata essere proprietà di un orafo 53enne originario di Pistoia, che l'aveva appena parcheggiata in Corso Garibaldi. All'interno dell'auto, anche se sapientemente nascosta alla vista, vi era una valigetta con un campionario di gioielli per un valore parti a 70.000 euro
Il malvivente è sfrecciato a bordo della potente macchine ed è subito scattato un inseguimento. L'intervento di una seconda volante ha tagliato le vie di fuga alla BMW, in via Vecchia Pisana nel quartiere suburbano di S. Anna
Nel corso della perquisizione è stata rinvenuta la valigetta contenente i preziosi, che è subito stata restituita al proprietario. Tuttavia, sono stati trovati uno scanner per la ricerca di frequenze utilizzato per clonare chiavi di accensione delle autovetture; una chiave di accensione clonata, utilizzata per rubare la BMW; un dispositivo GPS per il pedinamento elettronico, installato dal malfattore all'interno del paraurti posteriore per seguire ogni spostamento sella vittima.
Il Adriano Di G. è stato tratto in arresto nella flagranza del reato di furto pluriaggravato e, su disposizione del PM di turno portato nel carcere “S. Giorgio” di Lucca, in attesa della convalida del provvedimento precautelare e della celebrazione del processo con rito direttissimo.
L’ Autorità Giudiziaria è stata informata a cura dell'U.P.G.S.P. (Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico); indagini sul materiale in sequestro, su eventuali complici e/o basisti e sul coinvolgimento dell’arrestato in pregressi analoghi fatti-reato a cura della Squadra Mobile.
L’arresto, è avvenuto non a caso, ma a seguito del potenziamento dei servizi di controllo del territorio disposti dal questore per garantire un’estate il più possibile tranquilla ai cittadini di Lucca e provincia, con riduzione degli agenti presenti in ufficio al minimo vitale, scaglionamento delle ferie e pattuglie suppletive sul territorio.
Considerando il valore dei gioielli e dell'auto rubati, questo furto avrebbe fruttato ad Adriano Di G. più di 100.000 euro. Ma la Polizia ha rovinato i suoi piani.