La LXXXI edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino guarda al territorio regionale, inserendo nel proprio cartellone un appuntamento di particolare interesse che tocca i palcoscenici dei teatri di Lucca, Pisa, Carrara, Grosseto e Livorno, il concerto dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta dal Maestro Federico Maria Sardelli. Al Teatro del Giglio, il concerto dedicato a composizioni del classicismo viennese, è in programma per domani, martedì 8 maggio, alle ore 21. «Con Pisa, Lucca e Livorno e i loro prestigiosi teatri di tradizione abbiamo già un rapporto consolidato - dice Cristiano Chiarot, sovrintendente del Maggio – con una collaborazione che porterà importanti frutti nel futuro; raggiungere grazie al concreto sostegno e al contributo della Regione in Regione due importanti centri come Carrara e Grosseto non fa altro che rinsaldare i nostri rapporti con tutto il territorio toscano.»
«Grazie al concerto dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in programma al Teatro del Giglio il prossimo 8 maggio – affermano l’amministratore unico del Teatro del Giglio Giovanni Del Carlo e il direttore generale Manrico Ferrucci -, Lucca arricchisce un’offerta musicale di grande livello che va da Lucca Classica a Virtuoso & Belcanto al Settecento Musicale, confermandola una delle capitali della musica toscana».
Federico Maria Sardelli, fondatore dell’orchestra barocca Modo Antiquo, è direttore principale ospite dell’Orchestra Filarmonica di Torino e vanta un catalogo di oltre quaranta registrazioni, ben due nominations ai Grammy Awards per il suo disco Vivaldi, Concerti per molti Stromenti e per i Concerti Grossi op. VI di Corelli. È membro del comitato scientifico dell'Istituto Italiano Antonio Vivaldi alla Fondazione G. Cini di Venezia e, nel 2009, è stato insignito del gonfalone d’argento dalla Regione Toscana “per l'eclettismo artistico e lo spessore culturale evidenti”. Per i tipi di Sellerio, Sardelli ha pubblicato L’affare Vivaldi, romanzo storico che ricostruisce un grande enigma culturale: la storia della discesa nell’oblio della musica di Antonio Vivaldi, e della sua travolgente riscoperta tra il Settecento e l’Italia fascista. All’attività musicale, Sardelli unisce una altrettanto intensa attività come pittore, incisore e autore satirico.
Il programma del concerto inizia con Mozart e la Sinfonia in sol maggiore KV 129 composta a Salisburgo nel maggio del 1772. La composizione in tre movimenti – e senza un minuetto – prevede un umoristico Allegro iniziale, un Andante basato su una semplice melodia e un Allegro finale che è quasi un Rondò il cui tema principale è esposto da tutta l’orchestra all’unisono, come un tipico segnale di caccia. Si prosegue con la Sinfonia n. 96 in re maggiore di Haydn, lavoro che risale al primo soggiorno londinese del musicista e la cui fama è legata a un singolare evento. Questa Sinfonia è detta anche “il miracolo” a ricordo di un incidente avvenuto quando fu eseguita la prima volta: subito dopo il bis dell’ultimo movimento, il grande lampadario che illuminava la sala crollò dal soffitto al pavimento senza fare vittime tra il pubblico che dopo un momento di terrore, gridò al miracolo, appunto. Il concerto si chiude con la Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21 di Beethoven. Composta dal musicista non ancora trentenne, la Sinfonia n. 1 risulta molto più vicina allo stile di Haydn che a Mozart.