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Colombini: "Puccini è più forte della crisi economica"

Il 2013 segna un 40% di spettatori in più dell'anno precedente.

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Andrea Colombini, classe '68, imprenditore, direttore d'orchestra, nonché presidente e direttore artistico del "Puccini e la sua Lucca International Festival", è un personaggio eclettico, colorito, che non può restare indifferente. Amato dai concittadini per sua la smisurata passione per la musica ed altrettanto odiato ed invidiato per i suoi quotidiani successi, oggi, senza "peli sulla lingua" ci racconta  un po' di sé e della sua Associazione.

Andrea, che cos'è "Puccini e la sua Lucca"?

Semplicemente, il primo festival dedicato a Giacomo Puccini a Lucca, nonchè l’unico festival permanente su scala mondiale. Una occasione per tutti, a mio avviso grandiosa, in cui poter per apprezzare la voce del più famoso lucchese del mondo.


Puoi darci qualche numero riguardo alla tua attività?
Certo. “Puccini e la sua Lucca” esiste dal 2004 e vi lavorano, compreso me, sette persone; collaborano però con noi circa 60 cantanti, 2 orchestre sinfoniche e 4 pianisti. Organizziamo 300 eventi all'anno, in pratica uno al giorno, sempre differenti. Si, ogni sera va in scena uno spettacolo diverso, in modo che un turista che si trovi a Lucca possa, durante la sua permanenza, venire più volte ai nostri concerti trovando sempre uno spettacolo nuovo ed un cast rinnovato.


Sono numeri davvero importanti. Quanti spettatori avete avuto  in questa stagione 2013?
Circa il 40% in più della stagione precedente. La crisi economica in Italia c'è, ma non per Puccini, e conseguentemente nemmeno per noi. Le Opere del Maestro richiamano migliaia di appassionati di musica da tutto il mondo. La cosa però straordinariamente sconcertante è che appena l'1% del pubblico è Italiano.


Come definiresti con un aggettivo questa “macchina” che hai messo in piedi?
In una parola? Eclatante! Abbiamo riportato finalmente Puccini a Lucca, ce lo riconoscono in tutto il mondo, tranne che a Lucca ovviamente, dove per invidie varie e per la patetica corsa al denaro pubblico delle varie associazioni musicali (più o meno valide), siamo tutt'oggi snobbati. Snobbati, ma orgogliosi di stare in piedi con le nostre gambe senza sperperare il denaro dei cittadini.

Ti basti pensare, per fare uno dei tanti esempi, che dal 19 al 23 Novembre siamo invitati a Siviglia al Grand Hotel Alfonso XIII, dove metteremo in scena due spettacoli. Uno dei quali per altro sarà molto particolare in quanto basato su 7 arie tratte dal Opere ambientate a Siviglia.

Per chiudere il discorso voglio però, ad onor del vero, ringraziare almeno la Fondazione BML grazie alla quale ci è concesso l'utilizzo della Chiesa Servi.


Sbaglio o c'è una vena polemica decisamente forte ed esplicita verso i lucchesi?
Non verso i lucchesi ma verso le associazioni musicali lucchesi e qualche Ente pubblico, ma non voglio comunque generalizzare, perchè nel generalizzare si butta dentro anche chi non c'entra. Però una cosa lasciamela dire: i lucchesi, per citare un'opera del Maestro Puccini, il Gianni Schicchi, è “...gente che vien dal contado...”


Come hai cominciato a far questo mestiere che, al di là delle polemiche, capisco darti moltissime soddisfazioni?
Per amore.


Per amore della musica?
No, no, per amore di una donna! E dopo tanti anni, dopo ben 12.000 eventi organizzati, ancora lo faccio per amore di quella stessa donna. Inoltre, questo mestiere, fatto di musica e di arte, come diceva il mitico Giorgio Gaber, mi fa sentire finalmente un uomo “quasi” libero.

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